È il web, bellezza

Il web e la bellezza vanno sempre più d’accordo tra loro.

Per acquistare creme e make-up basta un click. Anche in Italia.

Le vendite online dei prodotti collegati alla bellezza hanno una crescita superiore alla media del mercato. Nel 2014, l’e-commerce beauty è aumentato del 25% e ha raggiunto quota 40 milioni di euro, molto più di quanto cresce la media degli acquisti su internet in Italia (+17%).

Lo conferma anche eBay. “Attualmente sul sito italiano, nella sezione Bellezza e Salute, sono disponibili quasi due milioni e trecento mila prodotti”, dice Iryna Pavlova, responsabile comunicazione di eBay in Italia. “La richiesta continua a salire, basti pensare che nel 2014 nel settore è stato venduto un articolo ogni venti secondi. In questo momento le categorie principali che offrono la più ampia possibilità di scelta, con oltre 250mila referenze disponibili per tipologia, sono quelle dedicate al make-up, ai cosmetici e ai prodotti per  manicure e pedicure”. L’hair-care, ha addirittura 350mila articoli a disposizione e un prodotto venduto ogni due minuti e i soin per il corpo, con oltre 150mila pezzi tra cui scegliere, e una nuova vendita conclusa ogni quattro minuti.

Anche amazon.it, l’altro principale attore sulla scena dell’ e-commerce ha inaugurato da poco in Italia la sezione beauty.

Ma l’offerta sul web del mondo della bellezza non si ferma ai due colossi.

Sul sito wahanda.it (per ora disponibile solo a Milano e a Roma ma entro l’anno nelle principali città italiane) si possono prenotare in tempo reale trattamenti, massaggi, servizi di hairstyling in oltre sedicimila spa, saloni e centri estetici in tutta Europa, e youcomb.com è il social “pettinato”. È il primo social network dedicato esclusivamente ai capelli, dove trovare spunti e idee su look e tendenze.

Fondato sulle competenze di specialisti nel campo medico estetico è The Natural Beauty, un portale pensato per chi vuole approfondire il concetto di benessere psicofisico in tutte le sue sfaccettature: di bellezza, salute, sport, alimentazione, vita spirituale e chirurgia estetica.

La citazione di Platone: “fammi bello dentro e fuori fammi come dentro” rappresenta perfettamente lo spirito che il sito vuole trasmettere ai suoi utenti.
“Unire la scienza alla spiritualità. Un protocollo vincente per la bellezza del vivere”.

Mastoplastica

La mastoplastica mista, cioè l’intervento al seno, consiste nel posizionare delle protesi al silicone subito sotto la ghiandola mammaria ( tecnica sottoghiandolare), oppure sotto il muscolo pettorale (tecnica sotto-muscolare). La scelta dipende dalle caratteristiche fisiche. Se la donna è molto magra, è opportuno optare per la soluzione sotto-muscolare per evitare che, in occasione di un qualsiasi movimento distensivo, o contrazione dinamica del seno (come sollevare pesi), si percepisca la presenza della protesi e, quindi, di un seno non naturale. Oggi però, è possibile soddisfare l’esigenza di ottenere un seno prosperoso e in modo molto naturale anche in donne magre con una metodica innovativa e non invasiva, ci spiega la dottoressa Gabriela Stelian, dello studio medico Prisma di Milano, specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica. La soluzione è la “mastoplastica additiva composita”, che prevede l’inserimento delle protesi in silicone con la tecnica sotto ghiandolare, con l’aggiunta del proprio grasso, prelevato in altre zone del corpo. Quindi ben venga qualche rotolino di grasso a cui attingere.

Come avviene l’inserimento del grasso

In contemporanea all’intervento di mastoplastica additiva, il chirurgo preleva il grasso in eccesso, attraverso apposite cannule. Dopo aver centrifugato e depurato di tutte quelle sostanze “sporche” per ottenere un concentrato di cellule staminali e grasso “vivo”, lo inserisce sempre attraverso cannule molto sottili, direttamente nel seno. Il grasso serve ad avvolgere e “imbottire” la protesi, aumentando così lo spessore del tessuto sottocutaneo contribuendo a rendere meno evidente la protesi stessa e ridurre, sia alla vista e sia al tatto, la sensazione di seno ricostruito.

Il post intervento

È possibile avvertire una sensazione di indolenzimento, simile a quello che si prova dopo un inrenso allenamento dei pettorali, che si attenua progressivamente nel giro di due-tre giorni. Subito dopo l’intervento, per le due- tre settimane successive si consiglia di indossare un apposito reggiseno per favorire il corretto posizionamento delle protesi. È possibile la ripresa dell’attività professionale e sociale dopo 48 ore.

I vantaggi

I vantaggi di questa tecnica sono tanti. Si tratta di un intervento chirurgico meno invasivo di quello tradizionale (sotto-muscolare). L’inserimento della protesi nella fascia sotto ghiandolare rende l’intervento meno doloroso e riduce i tempi di recupero. Non prevede l’anestesia generale, bensì quella locale. Il risultato è un seno che segue i movimenti del corpo e quindi conferisce un aspetto naturale. Non esiste la possibilità di rigetto poiché il grasso trapiantato è della persona stessa.

Gli svantaggi

È impossibile conoscere preventivamente il tempo del riassorbimento del grasso. Trattandosi di una sostanza vitale, ha un ciclo di vita che varia da persona a persona. Ciò non significa che il seno perda pienezza e rotondità da un giorno all’altro; può ridursi, malgrado le protesi. È comunque, un inconveniente facilmente correggibile, poiché è possibile, mediante un intervento in anestesia locale, ripetere il lipofillilng (inserimento di grasso autologo).

I suggerimenti

Si consiglia controlli annuali. Le protesi mammarie non hanno una data di scadenza, ma dopo dieci anni può aumentare il rischio di rottura. È quindi necessario verificare periodicamente il loro stato di salute. È opportuno scegliere la struttura sanitaria idonea a questo tipo di intervento e assicurarsi che il medico sia chirurgo specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica.

I costi

Trattandosi di un intervento che prevede più tecniche combinate (la mastoplastica additiva, il prelievo di grasso e il successivo suo inserimento), i costi possono variare da 6mila a 8mila euro in base alla complessità dell’intervento.

[tratto da: http://obiettivobenessere.tgcom24.it/2015/05/29/magre-e-prosperose-con-lintervento-al-seno/#more-4928]

La bella estate e le belle gambe

 

“Una donna con delle belle gambe è una delle più belle opere d’arte al mondo”. (Charles Bukowski)

Siamo nel pieno dell’estate e vorremmo che le nostre gambe fossero al massimo del loro splendore. E, invece, a volte, gli arti inferiori diventano gonfi, indolenziti e formicolanti a causa del caldo. Naturalmente questi sintomi scompaiono quasi sempre con la fine della stagione estiva.

Ma è possibile tornare a sentirle sentirle toniche e leggere anche in queste caldissime giornate?

Le gambe soffrono della cosiddetta stasi venosa: il ristagno del sangue nelle vene, che fa perdere l’elasticità.
Il caldo accentua questo disturbo, richiamando più sangue nei capillari e rallentandone la circolazione. Le manifestazioni esteriori sono arrossamento cutaneo, gonfiore, prurito e l’indolenzimento delle gambe.

Ecco i rimedi, a volte banali, ma spesso dimenticati o non attuati con regolarità e costanza.

Non rimanere fermi troppo a lungo

è consigliabile non restare troppo tempo seduti o in piedi in ambienti caldi.
Se proprio non se ne può fare a meno, come durante le ore lavorative in ufficio, conviene non accavallare le gambe quando si è comodi su una sedia, per evitare pressioni sulle cosce. E, naturalmente, alzarsi e passeggiare, di tanto in tanto.

Bere molto e diminuire il consumo di sale

per stimolare la diuresi ed evitare la ritenzione dei liquidi. Il sale, infatti, richiama più sangue nei tessuti adiposi;

Non coprire le gambe

questo, probabilmente è un consiglio meno ovvio, a cui molti non pensano. Se copriamo le nostre gambe con un telo con lo scopo di proteggerle non solo non ne traiamo alcun beneficio. Anzi, il calore che si accumulerebbe sotto il telo, diventerebbe il nemico numero uno delle nostre gambe. Meglio bagnarle frequentemente e, al mare, fare lunghe passeggiate a piedi nudi nell’acqua.

Dormire con le gambe più in alto della testa

certo non è la posizione più comoda del mondo, ma l’effetto è prodigioso. Posizionando un piccolo rialzo sotto al materasso in corrispondenza dei piedi, riusciremo a ridurne i gonfiori alle gambe e ad alleviare sensibilmente il senso di pesantezza;

Assumere sostanze flebutoniche

su consiglio medico, è possibile assumere sostanze flebutoniche naturali a base di mirtillo, hammamelis, ippocastano e centella asiatica. Son tutte sostanze che hanno il potere di tonificare i vasi e i capillari favorendo la circolazione;

La doccia fredda

la temperatura dell’acqua fresca contribuirà a riattivare il microcircolo, quasi immediatamente.

[tratto da: http://www.vogue.it/beauty/viso-e-corpo/2015/07/gambe-gonfie-gambe-perfette-estate-corpo-sgonfiare-le-gambe]

Lavarsi la faccia è il rito quotidiano di bellezza più semplice che ci sia

Un gesto tanto banale, che si compie senza nemmeno pensarci, viene a volte compiuto nel modo sbagliato, irritando la pelle al punto da renderla troppo secca, o, viceversa, eccessivamente untuosa. Il risultato: brufoli e sfoghi cutanei, ad esempio.

Vediamo quali errori possiamo evitare, per trasformare un gesto tanto semplice,in un’occasione in più per “star bene”:

1.Scegliere un prodotto non adatto

Il detergente giusto deve essere in grado di rimuovere completamente trucco e impurità, in modo non aggressivo. Senza privare la pelle dei suoi oli naturali. Il prodotto non deve eliminare dalla il film lipidico di acqua e sebo necessario a creare una barriera che impermeabilizza la pelle e a mantenere le cellule superficiali cutanee più adese l’una con l’altra.

2.Lavarsi troppo spesso

Lavarsi più di due volte al giorno può finire per irritare la pelle, rendendola, paradossalmente, ancora più unta.
Soprattuto d’estate, quando si usano creme solari o si suda molto, a volte conviene saltare l’appuntamento serale con il detergente, sostituendolo con della semplice acqua tiepida.

3.Sbagliare la temperatura dell’acqua

Un luogo comune diffuso sostiene che l’acqua calda apra i pori e che quella fredda li richiuda. In realtà, i pori non hanno affatto questa capacità apri-e-chiudi.
L’acqua calda può avere un effetto piacevole sulla pelle, ma usarla in abbinamento a un prodotto detergente rischia di “sciogliere” il sebo. Meglio utilizzare, perciò, sempre l’acqua tiepida, che deterge delicatamente ma in modo efficace.

4.Esagerare con l’esfoliante

Esfoliare la pelle è senz’altro una buona abitudine per liberarla dalle cellule morte, ma non bisogna esagerare.
Sono consigliati gli scrub naturali (a base di acidi della frutta) da applicare con le dita anziché con un panno per non tirare troppo la pelle e da usare non più di 2-3 volte a settimana.

5.Non risciacquare bene il viso (o non farlo affatto)

Spesso si affretta l’operazione di risciacquo perché la mattina si è in ritardo o, la sera, perché si è stanchissimi. Così facendo si lasciano residui di prodotto e di sporco che ostruiscono i pori e seccano la pelle. Particolare attenzione, durante il risciacquo, va riservata alla mascella, all’attaccatura dei capelli e naso. In genere sono in realtà i punti più spesso dimenticati.

6.Usare prodotti che contengono sostanze irritanti o fanno troppa schiuma

Leggere attentamente le etichette dei prodotti detergenti,e cercare di eliminare quelli che contengono profumi, coloranti e conservanti sintetici come i parabeni. Un eccesso di schiuma non è mai un segnale positiva, perché indica che il prodotto contiene troppi tensioattivi. Il suo utilizzo renderà la pelle più secca, causando possibili irritazioni o reazioni allergiche.

7.Sfregare l’asciugamano in modo troppo energico

Abbandonare l’errata convinzione che lo sfregamento energico pulisca più a fondo la pelle. Meglio tamponare il viso con un asciugamano morbido. Se non si segue questo consigli si rischia che la pelle perda il sebo in profondità, si disidrati e perda elasticità. In tal modo si favorisce la formazione di rughe.

8.Rimandare l’applicazione della crema idratante

Una volta che la pelle è completamente asciutta, per la crema o il siero idratante diventa più difficile raggiungerne gli strati più profondi e il viso appare appiccicaticcio e unto. Se si applica il prodotto idratante quando la pelle è ancora umida, l’assorbimento dei principi attivi raggiunge il suo massimo e la pelle appare fresca e vellutata

9.Spendere una fortuna per un detergente

Meglio optare per un detergente che contenga ingredienti semplici e naturali, e investire casomai una parte del budget in prodotti professionali che offrano benefici più a lungo termine.

10.Non prendere in considerazione l’olio come prodotto detergente

Bisogna scegliere l’olio più adatto per la propria pelle (si va da quello di mandorle o al nocciolo di albicocca fino a quello di girasole), massaggiarlo sul viso e fare attenzione a rimuoverlo completamente con un panno morbido bagnato in acqua calda.
Con queste accortezze l’olio detergente è un buon prodotto anche per le pelli grasse e con tendenza ai brufoli.

La ninfoplastica: richieste in aumento

La Ninfoplastica o il Modellamento delle Piccole Labbra dei genitali femminili è rivolta a correggere l’eccessiva protrusione delle piccole labbra, che oltre all’inestetismo possono creare irritazioni dovute allo sfregamento, soprattutto quando si indossano i pantaloni. Le cicatrici sono invisibili ed il risultato è molto naturale.
Quando le grandi labbra col passare degli anni diventano troppo sottili e hanno perso tonicità, all’ intervento di Ninfoplastica si può associare la Lipostruttura delle Grandi Labbra, che permette di ripristinare  tono e  volume.

Tecnica operatoria: Modellamento personalizzato delle piccole labbra in proporzione con le grandi labbra.
Anestesia: locale
Degenza: ambulatoriale
Convalescenza: ripresa sin da subito delle normali attività. Ripresa dell’attività sessuale dopo 15 giorni.

La maggioranza delle donne ritiene di non sentirsi a proprio agio con il proprio organo femminile e proprio per questo ricorre alla chirurgia estetica. Riduzione delle piccole labbra, ringiovanimento della vagina, imenoplastica, lipofilling delle grandi labbra diventano tra i principali interventi che le donne chiedono per la chirurgia estetica dei genitali.

Da alcune ricerche recenti emerge che la “ninfoplastica”, la riduzione delle piccole labbra, ha fatto registrare un aumento del 24% negli ultimi anni. Ed è proprio una recente indagine sulla motivazione delle donne che hanno richiesto interventi di labioplastica, cioè l’intervento indicato per ridurre e riproporzionare le piccole labbra ipertrofiche o sporgenti), con donne che invece non avevano richiesto l’intervento, è emerso che le prime hanno dei livelli elevatissimi di ansia e di insoddisfazione in generale a causa della propria condizione intima.

Tale situazione fa anche da deterrente alla possibilità di iniziare, affrontare e costruire una relazione sentimentale. 
Il tema della bellezza è ormai così correlato a quello della realizzazione sociale che l’idea di intervenire sui proprio organi genitali potrebbe essere una sorta di gomma da cancellare virtuale capace di azzerare tutte le storie precedenti finite male e generare la prospettiva di essere pronte per il prossimo futuro principe azzurro dal cavallo bianco. Sono solo ipotesi, naturalmente.

È importante anche distinguere la chirurgia estetica ricostruttiva, quella che viene eseguita nel momento in cui ci sono delle importanti condizioni che a volte creano vere e proprie mutilazioni fisiche, ad esempio le conseguenze di importanti interventi chirurgici, per malattie gravi e quella chirurgia totalmente estetica indirizzata al perfezionamento di alcune parti del corpo.

Anche se le motivazioni sono indubbiamente diverse il fine ultimo è comune: ed è quello di restituire alla persona una condizione di serenità che fino a quel momento è mancata.

 

La bellezza dei luoghi

Quali sono i luoghi migliori in cui vivere?

I migliori sia per la loro bellezza estetica, sia per la qualità della vita.

Il Telegraph ha stilato una classifica dei 20 luoghi dove vivere è bello.

Per gli inglesi, l’Italia si conferma un ottimo investimento per quanto riguarda il buon vivere. Parma e la Toscana sono, rispettivamente, in quarta e quattordicesima posizione.

Medaglia d’oro alla Spagna con l’Andalusia, secondo posto per la Francia con la Guascogna. Ultimo gradino del podio per la Bulgaria con la località sciistica di Bansko.

I parametri considerati sono, come anticipato, la bellezza e la suggestione delle città o dell’ambiente circostante, ma anche il cibo, il fermento culturale e il basso costo della vita.

1. Andalusia

Architettura moresca, flamenco, tapas, e quella meraviglia architettonica che prende il nome di Alhambra. Lontana dagli itinerari classici, questa meravigliosa regione del sud della Spagna, offre una vita ricca di storia, cultura e una cucina sempre sorprendente.

2. Guascogna, Francia

Ha battuto persino la Provenza. Il vero tesoro della Francia è la Guascogna. Musica classica, buon vino e ottima tavola. Il Foie Gras e l’ Armagnac, ne sono i rappresentanti più famosi. Ma anche un artigianato florido, e una serie di mercatini pieni di colori e sapori.

3. Bansko, Bulgaria

La Bulgaria, nell’immaginario collettivo, non è un paese in cui ci aspetteremmo di trovare un resort di lusso per gli appassionati degli sport invernali. Da anni gli inglesi lo anno scoperto, e da queste parti potete trovare aria buona, ottimo cibo e soprattutto strutture per chi vuole fare sci, snowboard e tanto altro. A meno della metà del costo di un soggiorno a Chamonix o a Saint Moritz.

4. Parma

Parma è la capitale mondiale del cibo, ma non solo. Oltre al prosciutto e al parmigiano, la città emiliana è ricca di storia e architettura. La casa di Maria Luigia d’Austria è da tempo meta preferita per il turismo internazionale.

5. Parigi

Tra i punti a favore di Parigi non c’è di sicuro il basso costo della vita. Ma la capitale francese è l’essenza stessa dell’eleganza e della cultura. Girare per i boulevards e riposare nei bistrots è un’esperienza meravigliosa, che si imprime nella mente di ogni viaggiatore.

6. Grenada, Caraibi

Vivere ai Caraibi, significa “mettere il naso” fuori dalla spiaggia e farsi incantare dalla storia e dalla cultura di questi luoghi. “L’isola delle spezie” è il più grande esportatore al mondo di noce moscata. Non esiste posto migliore dove scoprire e assaporare la cucina caraibica. Un’isola capace, nonostante di tutto, di restare ancora economica e a buon mercato.

7.  Tokyo

Non una semplice località di montagna, ma un vero e proprio paradiso della gastronomia e del buon vivere. I prezzi sono alti, ma questo resort nelle Alpi rimane per tutta europa il sinonimo dello stile e del buon gusto.

8. Courchevel, Francia

Non una semplice località di montagna, ma un vero e proprio paradiso della gastronomia e del buon vivere. I prezzi sono alti, ma questa località nelle Alpi è sinonimo dello stile e del buon gusto, senza essere “inflazionata” come altre località ancora più conosciute.

9. Bretagna, Francia

Il paradiso delle ostriche. La Bretagna offre ancora di più: una varietà di cibo unica al mondo. A poca distanza si può godere dell’atmosfera agreste, ma anche di spiagge e isole tra le più belle dell’atlantico. I suoi mari tempestosi sono di una bellezza che sconvolge.

10. Marocco

Gli odori e i colori dei baazar e dei mercati. Il Marocco è il perfetto esempio di quello che il Nord Africa può offrire. Da Marrakesh all’Atlante, un caleidoscopio di emozioni e di bellezza.

11. Barbados

Le Barbados sono il vero gioiello delle Antille. Non solo per il mare, ma anche per il cibo.

12. Svezia

Tutta Europa ne ammira il sistema scolastico, la moda, lo stile e il design dell’arredamento. La Svezia, e in particolare Stoccolma, è un ottimo posto dove vivere e investire.

13. Amsterdam

Secondo l’Oxfam, l’Olanda è il primo paese al mondo per quanto riguarda la dieta. Gli olandesi mangiano bene e in maniera equilibrata. Amsterdam, con i suoi canali, le sue biciclette e le mille gallerie d’arte e musei è il luogo ideale per vivere all’insegna della tranquillità e della bellezza.

14. Toscana

Per tutto il mondo, la Toscana rimane ancora un luogo da “dolce vita”. Un mito indistruttibile, con le sue vigne, i suoi cipressi e i suoi campi coltivati. Il “Chiantishire” è ormai colonizzato da americani e inglesi. Un bicchiere di vino, una fetta di finocchiona e di pecorino sono un piacere irrinunciabile da consumare sulla veranda di una splendida villa in mezzo alla campagna

15. Porto

Lisbona è famosa per la sua bellezza, ma a Porto la vita è ancora migliore, probabilmente. Famosa in tutto il mondo per il suo omonimo vino liquoroso. Mangiare e vivere bene è molto facile in questa città del nord del Portogallo.

16. Dublino

La crisi economica è terminata e Dublino sta tornando costosa come qualche anno fa. Nonostante i prezzi, La città di Yeats, Beckett e Joice continua ad essere un ottimo luogo in cui entrare a contatto con la bellezza. Una pinta di Guinness, una dozzina di ostriche, e ancora una pinta di Guinness. E pazienza se almeno una volta al giorno pioverà. Dopo la pioggia ritorna il sereno.

17. Hong Kong

Hong Kong una delle città più cosmopolite del mondo. Una metropoli famosa per la buona cucina, con le sue case da tè e i numerosi ristoranti. Una vita culturale unica al mondo, con le sue mostre, gallerie e spazi per concerti.

18. Budapest

“Grand Budapest Hotel” di Wes Anderson ha rinnovato l’interesse per questa città, in cui il Gulash e l’Unione Sovietica sono ormai un lontano ricordo. Camminare sul ponte tra la zona di Buda e quella di Pest e scoprire i numerosi mercatini delle pulci, è un ottimo modo per godersi al meglio una delle capitali più belle d’europa

19. Baviera

La Baviera non è solo Monaco e l’Oktober Fest. Questa regione del sud della Germania regala al visitatore anche splendide colline e castelli tra i più pittoreschi d’Europa.

20. Cipro

Nonostante la crisi economica, la vita a Cipro continua ad essere meravigliosa. Grazie alle spiagge, al suo mare cristallino, e alla deliziosa cucina locale, questa isola del Mediterraneo rappresenta un ottimo obiettivo per migliorare il proprio stile di vita.

[tratto da: www.huffingtonpost.it]

Il segreto della bellezza

Il segreto della bellezza è nei nostri atteggiamenti

Il segreto per far percepire agli altri la tua bellezza è un atteggiamento sicuro, ma anche l’importanza di imparare ad amare e apprezzare prima di tutto te stessa.

Cambiare postura e avere più autostima può cambiare completamente la percezione che gli altri hanno di te. 

Gracie Hagen, una fotografa americana, ha deciso di dimostrare, attraverso il suo lavoro Illusions of the Body che la bellezza non equivale a perfezione, e che anzi, l’atteggiamento, la postura e un atteggiamento positivo sono la vera arma segreta per apparire più belle. 

Per fare questo, ha fotografato diverse modelle prima con una posa sensuale, facendole sentire attraenti e sicure di sé, per poi confrontare le fotografie con uno scatto dove il corpo appare curvo, sgraziato e senza un briciolo di autostima.

Illusions of the Body, Gracie Hagen
Illusions of the Body, Gracie Hagen

Il risultato è l’inconfutabile prova che il segreto della bellezza è nell’atteggiamento.

Tutte le immagini sono state scattate con la stessa angolazione e con la stessa illuminazione, ma i risultati sono palesemente diversi.

Mentre la prima versione emana un’aura di sensualità e femminilità, e i normali difetti di ogni donna passano in secondo piano, la seconda mostra l’immagine di una persona senza fiducia in se stessa e consapevole di ciò: in questa seconda versione gli eventuali piccoli difetti risultano ingigantiti a dismisura.

Illusions of the Body è una riflessione sui segreti del fascino di una persona. Ed è anche un insegnamento per modificare il nostro atteggiamento verso la vita.

Una persona sicura di sé ha più probabilità di riuscire sul piano lavorativo, rispetto a una che non lo è. Magari la seconda persona, quella insicura, ha anche potenzialmente un talento maggiore, eppure…

L’autostima e la fiducia in se stessi non sono anche, non a caso, le qualità che ci attraggono quando conosciamo una nuova persona o scegliamo un nuovo partner.

Ecco le fotografie, nel sito ufficiale della fotografa: http://www.graciehagen.com/lllusions-of-the-body/

Il mal di smartphone

Ci sono posizioni assolutamente da evitare, nell’utilizzo del cellulare, se teniamo al nostro benessere e alla nostra salute.

Gli smartphone ci devono preoccupare solo per le radiazioni elettromagnetiche, che possono avere effetti nocivi sul cervello.
Dobbiamo fare attenzione anche alla postura, quando li utilizziamo e alle cattive abitudini che tendiamo a consolidare.
Mal di schiena, tendiniti, tunnel carpale… Sono solo alcune delle patologie che possono insorgere a causa dell’uso scorretto del cellulare.

È facile, fra un sms, un tweet e un post su facebook, non pensarci e rimanere per svariati minuti in una postura sbagliata che, ripetuta tante volte nel tempo, può provocare problemi molto seri.

Naturalmente l’allarme, lanciato recentemente da una ricerca condotta dal Surgical international technology, riguarda soltanto i casi in cui il cellulare è utilizzato per molte e molte ore al giorno (situazione non molto rara, per la verità). Un paio di messaggi e di telefonate al giorno difficilmente rovinano la schiena. Però è bene conoscere più da vicino i rischi, in modo che sia più facile correggere la postura ed evitare l’insorgere di patologie più gravi.

Sono principalmente cinque le posizioni che, secondo gli esperti, la maggior parte degli utenti tende ad assumere. E che fanno molto, molto male…

1. Cellulare sulla spalla. Tenere lo smartphone incastrato tra la spalla ed il collo, a lungo andare può far male alla muscolatura, perché la testa resta a lungo piegata di lato, in cerca di un minimo di equilibrio. In pericolo sono soprattutto i muscoli del collo, che possono risultare indolenziti. Frequenti sono anche i dolori nel tratto cervicale. Quando questa posizione è assunta per troppo tempo, possono insorgere contratture e a lungo andare una spalla può diventare più alta dell’altra. Il consiglio è di usare sempre auricolari o vivavoce. E se proprio non si può, di tenere questa posizione per un massimo di due minuti.

2. Cellulare sulle ginocchia. Usare smartphone o tablet tenendoli appoggiati sulle ginocchia può causare pericolose torsioni al collo e alla testa. A dirlo sono gli specialisti della Harvard school of public health, negli Stati Uniti. Tenere questa posizione per più di mezz’ora al giorno può causare l’accorciamento della fascia muscolare che parte dal collo e finisce nella pianta del piede. Il rischio è di ingobbirsi, per questo è consigliato appoggiare il dispositivo su un tavolo, o almeno creare un appoggio che permetta al collo di rimanere il più dritto possibile.

3. Scrivere sms con la testa chinata. A volte, quando si è concentrati per inviare un messaggio, si resta a lungo con la testa inchinata in avanti, protesi verso lo schermo dello smartphone. Questa posizione scorretta è pericolosa a causa del peso esercitato sulla muscolatura del collo. Il cellulare va sempre tenuto all’altezza degli occhi, in modo che la testa sia sempre dritta e le orecchie restino allineate alle spalle.

4. Tenere le gambe incrociate. Qualche volta, quando si legge sullo smartphone o sul tablet, si tende a incrociare le gambe. Perché magari si è rilassati, sul divano di casa. Anche questa abitudine, apparentemente innocua, può provocare qualche problema di postura. Questo perché possono insorgere problemi alla muscolatura delle gambe e ai legamenti del ginocchio. Meglio sedersi mantenendo i piedi sul pavimento e le spalle dritte.

5. Tenere il cellulare sulla mano. Inviare un sms appoggiando il cellulare sul palmo della mano rivolto verso l’alto può creare non pochi problemi al polso. La continua torsione esercitata da questa posizione può infatti mettere a repentaglio muscolatura e legamenti. E provocare dolori e tendiniti. Per questo sarebbe bene appoggiare il dispositivo sul una superficie piana, e solo dopo digitare. Cui rendiamo conto che questa è un’abitudine che hanno praticamente tutti.
Ciò non toglie, che, conoscendo i rischi, quando ci ricordiamo, possiamo evitarla e cercare di assumere, invece, la posizione più corretta.

La dieta dell’eterna giovinezza

L’Harvard Medical School di Boston propone una nuova rappresentazione della “dieta perfetta.”

La classica e onnipresente piramide alimentare è sostituita da un piatto in cui ogni spicchio rappresenta il cibo che non dovremmo mai farci mancare.

Il piatto indica la composizione ideale di ogni pasto della giornata, dalla colazione alla cena.
Per mantenersi in salute, un piatto deve essere composto per metà da frutta e verdura, prediligendo quella di stagione e variando i colori.
Gli “ospiti” fissi di ogni pasto sono anche cereali e derivati integrali, inclusi pane, pasta, riso, orzo e farro. L’ultimo spicchio, quello più piccolo, è occupato dalle proteine.

Ma è importante variare le fonti: sì al pesce azzurro e ai legumi tre volte alla settimana; carne bianca, uova e latticini (meglio freschi e magri) non più di due volte alla settimana. La carne rossa va limitata. I salumi dovrebbero essere del tutto evitati.

Dettaglio importante: condire i piatti con olio extravergine di oliva a crudo, e insaporire con spezie ed erbe aromatiche. Per arricchire ogni pasto, oltre che di salute, anche di gusto e di sapore.

Una dieta è per sempre

Le diete sono viste, generalmente, come brevi periodi di sacrifici, intensi ma necessari per riacquistare una silhouette invidiabile. Quindi più sono rapide, meglio è.

Il concetto fondamentale ,che è necessario fare nostro, è che mangiar bene non solo ha effetti sulla bilancia, ma può anche farci star meglio e allungare la vita.
Nel cibo che si trova l’elisir di lunga vita? u
È noto da tempo che un’alimentazione equilibrata è il miglior trattamento per prevenire diabete, tumori e malattie cardiovascolari.

Nel 2014 una ricerca coordinata da Valter Longo, a capo dell’istituto per la longevità dell’Università della California del Sud, ha dimostrato come gli adulti che consumano grosse dosi di proteine animali hanno una maggiore probabilità di sviluppare problemi al cuore, tumori e demenze. Ci si ammala di più, si invecchia prima e si vive di meno. Una dieta ricca di frutta e verdura, al contrario, tiene alla larga molte patologie e assicura un’aspettativa di vita più lunga.

“Questo avviene perché le cellule del nostro corpo mangiano quantità minori di amminoacidi delle proteine, restando in uno stato di quasi quiescenza e vivendo così più a lungo”, spiega Giuseppe Passarino, docente di Genetica dell’invecchiamento dell’Università della Calabria, che ha partecipato alla ricerca guidata da Longo.
“In presenza di maggiori quantità di proteine, le cellule lavorano di più e hanno un’esistenza più breve”. Molte diete dimagranti, puntano su un consumo ridotto di carboidrati abbinato a un elevato apporto di proteine. “Si pensa che sia il modo migliore per perdere peso e massimizzare le performance fisiche. Quello che non si sa è che sul lungo tempo dosi eccessive di proteine accelerano l’invecchiamento del corpo”, dice Passarino. Il responsabile di questo processo è l’ormone della crescita IGF-1. Stimolato dalle proteine, questo ormone ha un ruolo centrale per lo sviluppo dell’individuo nelle prime fasi della vita, ma in età adulta non fa altro che accelerare l’usura delle cellule.

Limitare le proteine animali, sopratutto in età giovanile, diventa così il modo migliore per controllare l’avanzare dell’invecchiamento.

Sì , perché dopo i 65-70 anni il metabolismo cambia e l’effetto negativo dell’apporto proteico diminuisce, anche grazie a un calo fisiologico dell’ormone della crescita. “Così si spiega perché la Calabria e l’isola giapponese di Okinawa siano le aree in cui si concentra il maggior numero di centenari”, continua il Prof. Passarino. “Entrambe sono le regioni più povere dei Paesi più longevi al mondo. Per molti anni queste popolazioni hanno avuto una dieta povera di proteine animali, cominciando a mangiare molta carne solo dopo i 70 anni. In pratica, hanno condotto involontariamente una dieta perfetta, e il risultato è che in tanti superano la soglia dei cento anni”.

La longevità, certo, in parte dipende da una genetica favorevole. Ma è una variabile, che, al momento, non possiamo controllare. Quello che dipende dalle nostre scelte è invece l’alimentazione.

La famigerata dieta mediterranea, come capita sempre in questo tipo di studi, è il candidato ideale per essere eletta come “dieta migliore al mondo”.

Con la crisi, però, anche in Italia la dieta mediterranea è stata abbandonata soprattutto dalle fasce di reddito più basse, a favore di cibi meno costosi ma anche più calorici.
E questo ha avuto ricadute anche sulla aspettativa di vita media.
Esistono però dei cibi smart, alimenti di origine vegetale che hanno sull’organismo lo stesso effetto della riduzione di calorie, e che quindi sono in grado di allungare l’aspettativa di vita.
Troviamo queste sostanze nel peperoncino, nelle fragole, nei mirtilli, nell’uva rossa, nelle cipolle e nelle arance. I nomi sono capsaicina, fisetina, resveratrolo.
Se associati a una dieta corretta e alla giusta attività fisica, possono essere il passaporto per una lunga vita.

Come sempre più che da una singola pillola della longevità, l’elisir è composto da un cocktail di elementi che si combinano tra loro. Oltre ai cibi giusti, tra gli ingredienti fondamentali, non va mai dimenticata, l’attività fisica costante.

SMAGLIATURE

Smagliature: cause, prevenzione e cure

Le smagliature sono un inestetismo di difficile soluzione. I moderni trattamenti chirurgici ed estetici consentono tuttavia di ottenere risultati di grande efficacia.

Vediamo come grazie ai consigli della dottoressa Gabriela Stelian, sul blog di TGCOM24 “OBIETTIVO BENESSERE”:

http://obiettivobenessere.tgcom24.it/2015/02/05/come-combattere-le-smagliature/#more-4734