Aver cura di sé

“Quando una persona sta attenta a tutto, diventa sensibile, ed essere sensibile significa avere una percezione interna della bellezza, possedere il senso di bellezza”. (J.Krishnamurti)

Come sarebbe bello coltivare tale bellezza in noi così da coglierla in tutto, in un eterno fluire senza confine alcuno. Come sarebbe bello coltivare tale slancio vitale, così intenso da trasformarsi in folle gioia. Quale rara sensazione inebriante!

In fondo siamo tutti viaggiatori. Fatichiamo ad accorgercene ma è realmente così. E in questo viaggio possiamo scegliere di aver cura di noi, possiamo scegliere cosa coltivare nel nostro giardino.

C’é sempre una scelta che possiamo fare. Possiamo coltivare fiori, radici o alberi da frutto. Possiamo anche lasciare incolto il nostro giardino o possiamo riempirlo di disarmonia, dipende da noi.

 

“Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza” (Dante)

Possiamo scegliere quali uomini o donne essere

Se per un attimo ci fermassimo ad osservare come ci muoviamo nel corso della giornata, se riuscissimo, in un lampo di lucidità, a vederci da un un punto di osservazione collocato “su un pianeta lontano”, tutto cambierebbe. Forse ci accorgeremmo di tante cose che ci farebbero sorridere di noi, di tante cose che, forse, ci spingerebbero a cambiare.

E’ che il più delle volte siamo identificati nelle nostre vite tanto da non vedere un palmo oltre in nostro naso.

Ecco allora che arriva il momento di fare “il gioco dell’astronauta” o meglio di provare a vedere la nostra vita, ogni giorno, con un poco di distacco. Niente di freddo e insensibile, anzi! Si tratta di distaccarsi un poco dal turbinio delle emozioni per vedere meglio noi stessi.

Con tutta probabilità ci accorgeremmo che il nostro giardino merita cura e ci accorgeremmo che siamo gli unici che possono veramente trasformarlo in un luogo armonico di pace.

Come sarebbe bello che la ricerca di bellezza diventasse una sana abitudine di vita!